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Giurisprudenza Avvocati (al 31/8/2019)

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Giurisprudenza Avvocati (al 31/8/2019)

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Contributo a carico degli avvocati in favore del Consiglio nazionale forense – Giurisdizione tributaria – Sussiste
ordinanza 16340, sezione Unite del 18-06-2019 (D.lgs. 23.11.1944, n. 382, art. 14)
La controversia concernente il pagamento del contributo annuale a carico degli avvocati ed a favore del Consiglio nazionale forense (Cnf) è devoluta alla giurisdizione tributaria, in quanto esso va considerato un tributo per il suo carattere di doverosità e perché la prestazione è collegata alla necessità di fornire la provvista dei mezzi finanziari necessari all’ente delegato dall’ordinamento per il controllo dell’albo professionale.

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Cassa forense – Liquidazione della pensione – Potere di rettifica - prescrizione decennale – Sussiste.
sentenza 16415, sezione Lavoro del 19-06-2019 (L. 20.09.1980, N. 576)
In materia di previdenza forense, in assenza di specifica norma che consenta alla Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense - ente con personalità di diritto privato - di rettificare senza limiti di tempo la misura della pensione da essa liquidata (a differenza di quanto e previsto dall’articolo 52 della legge 88/1989 in riferimento alle gestioni previdenziali affidate all’Inps), siffatto potere può essere esercitato nei limiti della prescrizione decennale, secondo quanto è dato desumere dall’articolo 20 della legge 876/80, che prevede la facoltà dell’ente previdenziale di controllare, all’atto della domanda di pensione, la corrispondenza tra le dichiarazioni annuali dei redditi e le comunicazioni annualmente inviate dallo stesso iscritto, limitatamente agli ultimi dieci anni, così da far prevalere l’esigenza di certezza dei rapporti giuridici rispetto all’esigenza di far valere, senza limiti temporali, l’esatta corrispondenza della posizione contributiva-previdenziale delle regole disciplinanti la sua configurazione.

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DECRETO INGIUNTIVO
Oggetto: Giudizio di opposizione – Pretesa creditoria – Fondata solo in parte – Compensazione delle spese – Sussiste.
ordinanza 16431, sezione Sesta - 2 del 19-06-2019 (C.p.c. art. 92)
Se all’esito dell’opposizione a decreto ingiuntivo, è accertato che la pretesa creditoria fatta valere con la richiesta d’ingiunzione è fondata solo in parte, si determina una situazione di soccombenza reciproca, che consente la compensazione parziale o totale delle spese processuali, rientrando nel potere discrezionale del giudice di merito, perciò sottratto al sindacato di legittimità, la valutazione delle proporzioni e la determinazione delle quote in cui le spese processuali debbono ripartirsi o compensarsi tra le parti non necessitando il rispetto di un’esatta proporzionalità fra la domanda accolta e la misura delle spese poste a carico del soccombente.

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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza 11 giugno 2019, n. 15662
Con l’ordinanza n. 15662/2019, la Suprema Corte, in continuità con i propri migliori precedenti in materia, conferma l’applicabilità del principio di raggiungimento dello scopo al deposito telematico che risulti irregolare.

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Opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c – Negoziazione assistita come titolo esecutivo propedeutico a precetto – Omessa indicazione del requisito ex art 5 DL 132/2014 conv L. 162/2014 – Inidoneità dell’accordo negoziale ad avere l’efficacia di titolo esecutivo
Tribunale Roma, 17 Giugno 2019. Est. Cristina Pigozzo.
L’accordo di negoziazione assistita che non riporti la dichiarazione da parte degli avvocati della conformità dell’accordo alle norme imperative e all’ordine pubblico comporta l’inesistenza del diritto a procedere in executivis per mancanza di efficacia esecutiva dell’accordo di negoziazione assistita.

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Appropriazione indebita - Causa civile – Parte vittoriosa – Somma liquidata a titolo di spese legali – Trattenimento ad opera dell’assistito – Non sussiste.
sentenza 27829, sezione Seconda del 24-06-2019 (C.p. art. 646)
Non integra il delitto di appropriazione indebita la condotta della parte vincitrice di una causa civile che trattenga la somma liquidata in proprio favore dal giudice civile a titolo di refusione delle spese legali, rifiutando di consegnarla al proprio avvocato che la reclami come propria.

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Nomina di un secondo difensore – Sostituzione del primo – Presunzione – Esclusione – Conseguenze.
ordinanza 17291, sezione Prima del 27-06-2019
La nomina di un secondo difensore nel corso del giudizio non si presume fatta in sostituzione del primo. Inoltre l’atto di rinuncia al mandato presente nel fascicolo di appello non rileva se manca l’attestazione di deposito in cancelleria. Spetta pertanto al giudice di merito verificare se la rinuncia può desumersi da atti che dimostrino l’abbandono delle sue funzioni in coincidenza con l’assunzione di esse da parte di un altro procuratore.

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Processo civile – Sospensione del legale dall’esercizio della professione – Interruzione del processo – Termine per la riassunzione – Decorrenza – Dalla conoscenza dell’evento – Sussistenza.
ordinanza 17375, sezione Sesta - L del 27-06-2019
Il termine per riassumere il giudizio interrotto dopo la sospensione del legale decorre dalla conoscenza dell’evento e non dalla data del fatto. Spetta alla parte che ritiene tardivo il ricorso l’onere di dimostrare che il professionista sapeva dell’esistenza del provvedimento.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Responsabilità professionale – Ritardo nella presentazione dell’appello – Responsabilità – Limiti.
ordinanza 17414, sezione Terza Civile del 28-06-2019 (C.c. art. 1218)
Il legale che presenta in ritardo l’appello, anche se la circostanza è comprovata e ammessa, non fa scattare a carico del professionista il risarcimento del danno. Ciò a meno che il cliente non riesca a dimostrare una grande probabilità di vittoria

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Assistenza legale stragiudiziale – Autonoma rilevanza - rispetto alla successiva attività giudiziale – Liquidazione in base ai parametri forensi – Sussiste.
sentenza 17685, sezione Terza del 02-07-2019 (D.m. 10.03.2014 n. 55, art. 20)
Se l’attività stragiudiziale presenta carattere di autonoma rilevanza rispetto alla successiva attività giudiziale, essa deve essere liquidata in base ai parametri tabellari dalla tariffa forense, che al n. 25 intitolato «prestazioni di assistenza stragiudiziale», individua in relazione allo scaglione del valore della causa l’importo «medio» ed «onnicomprensivo», ai sensi dell’articolo 18 e dell’articolo 19, ultima parte, del dm 55/2014, delle prestazioni professionali svolte in sede stragiudiziale, «in relazione ad ogni attività inerente all’affare».

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Spese di giudizio – Cassazione che decide la causa nel merito – Assunzione dei poteri della Corte d’appello - Liquidazione delle spese – Criteri.
ordinanza 17816, sezione Sesta - 3 del 03-07-2019
La Cassazione che decide la causa nel merito assume i poteri della Corte d’appello anche per le spese. Con la conseguenza che la liquidazione del grado precedente deve avvenire in base alle regole vigenti al momento della decisione di impugnazione.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Compensi professionali di avvocato – Difensore – Errore di notifica – Sospensione del giudizio – Riassunzione – Pagamento delle spettanze – Sussiste
sentenza 17934, sezione Terza del 04-07-2019 (C.c. art. 1375)
Dopo l’interruzione del giudizio dovuta a un errore del difensore, l’assistito deve comunque pagare il compenso professionale al legale laddove dal complessivo comportamento delle parti si evince l’accettazione, da parte del cliente, dell’attività di riassunzione proposta dall’avvocato e, quindi, della volontà di proseguire il rapporto senza far valere la censura al comportamento del professionista.

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Stanza adibita a studio professionale – Divieto del regolamento – Irrilevanza – Sussiste.
ordinanza 18082, sezione Sesta – 2 del 05-07-2019 (C.c. art. 1362)
La stanza di un’abitazione può essere adibita a studio professionale anche se il regolamento condominiale vieta espressamente attività commerciali nonché immissioni di fumo, gas e rumori.

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GIUSTIZIA E GIURISDIZIONI - PROCEDIMENTO - DOMANDA GIUDIZIALE
Oggetto: Avvocati – Praticante abilitato – Domanda che eccede i limiti di valore – Inammissibilità - Successiva costituzione in giudizio di altro avvocato abilitato – Sanatoria – Esclusione.
ordinanza 18047, sezione Terza del 05-07-2019
La costituzione di un altro legale in giudizio non sana l’inammissibilità della domanda presentata dal praticante abilitato quando la causa eccede i limiti di valore a lui consentito. La “regolarizzazione” prevista dalla legge opera, infatti, solo in favore del procuratore già costituito e non si estende alle ipotesi di difensore privo dello ius postulandi.

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Giudizio di appello – Citazione in giudizio – Inviata al difensore revocato – Revoca nascosta in un atto destinato ad altro fine – Mancata osservanza del codice di rito – Validità della citazione – Sussistenza.
sentenza 33477, sezione Seconda del 24-07-2019 (C.p.p. art. 96)
Valida la citazione per il giudizio di appello inviata al difensore revocato se la nomina del nuovo è nascosta in un atto destinato ad altro fine. L’indicazione del nuovo legale, infatti, deve avvenire in base alle regole del codice di rito o con modalità che la mettano bene in evidenza all’ufficio.

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Ricorso dilatorio – Responsabilità processuale aggravata - Sussiste
ordinanza 20166, sezione Sesta – 1 del 25-07-2019 (C.p.c. art. 709 bis, 96)
La disposizione di cui all’articolo 709 bis Cpc, come modificata dall’articolo 1, comma 4, della legge 263/05, sancisce esplicitamente in materia di pronuncia immediata sullo “status”, la già ritenuta equiparazione fra il procedimento di separazione tra i coniugi e quello di divorzio, così evitando condotte processuali dilatorie tali da incidere negativamente sul diritto di una delle parti ad ottenere una pronuncia sollecita in ordine al proprio status: ne consegue che deve essere condannata per responsabilità processuale aggravata la parte che propone un ricorso dilatorio contro la sentenza parziale di separazione laddove fondato su ragioni, incontestatamente contrarie alle norme ocessuali di riferimento ed ai principi su di esse elaborati dalla giurisprudenza di legittimità.

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Prescrizione – Atto di costituzione in mora - Inviato dal difensore del creditore a quello del debitore – Efficacia interruttiva – Condizioni
ordinanza 20099, sezione Terza del 25-07-2019 (C.c. art. 2943)
Ferma restando l’efficacia interruttiva della prescrizione dell’atto di costituzione in mora anche quando sia indirizzato al rappresentante del debitore, deve ritenersi idoneo a produrre l’effetto di cui all’articolo 2943 Cc anche l’atto inviato dal difensore del creditore a quello del debitore, purché sia stato previamente accertato che detto legale possa considerarsi rappresentante, effettivo o apparente, del debitore medesimo, e ciò per avere risposto, in nome e per conto del cliente, alla richiesta di pagamento, facendo valere in via stragiudiziale le ragioni del proprio assistito.

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Processo in assenza – Elezione del domicilio presso il difensore di ufficio - Rescissione del giudicato – Esclusione in radice – Non sussiste - Incolpevole mancata conoscenza del processo – Verifica – Necessità – Sussiste
sentenza 33839, sezione Prima del 25-07-2019 (C.p.p. art. 629 bis, 420 bis)
Deve essere annullata con rinvio l’ordinanza della Corte di appello che ha disatteso la richiesta di rescissione del giudicato sul rilievo che l’adozione della dichiarazione di assenza al cospetto di una delle ipotesi espressamente tipizzate dal legislatore, ovvero l’elezione del domicilio presso il difensore di ufficio, preclude in radice l’accesso alla rescissione, a nulla rilevando il successivo sviluppo dei rapporti tra imputato e difensore e la condotta da quest’ultimo posta in essere in sede processuale, laddove sarebbe stato necessario verificare se le circostanze in fatto dedotte dall’istante fossero o meno idonee a configurare un’incolpevole mancata conoscenza del processo.

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Guida in stato d’ebbrezza – Esame alcolimetrico – Facoltà di assistenza legale – Omesso avviso - Nullità generale a regime intermedio – Decreto penale di condanna – Opposizione – Deduzione - Entro la deliberazione della sentenza di primo grado – Sussiste
sentenza 33795, sezione Quarta del 25-07-2019 (C.S. art. 186)
Deve ritenersi che anche nel giudizio ordinario dibattimentale insorto a seguito di opposizione a decreto penale, la nullità generale a regime intermedio per la circostanza che al conducente del veicolo non è stato avvisato dalla polizia giudiziaria della possibilità di farsi assistere nell’esame alcolimetrico da un legale di fiducia ai fini della guida in stato d’ebbrezza può e deve essere eccepita non entro la presentazione dell'atto di opposizione ma entro la deliberazione della sentenza di primo grado.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Compenso – Assistenza di una srl – Impegno dei soci di pagare il compenso – Fallimento della società – Richiesta di pagamento inoltra ai soci – Legittimità – Contratto a favore del terzo – Configurabilità.
ordinanza 20157, sezione Sesta - 2 del 25-07-2019
L’avvocato che ha assistito la srl prima del fallimento può chiedere il compenso per l’attività svolta ai soci se questi si sono impegnati a pagare. Il negozio configura, infatti, un valido e autonomo contratto a favore di terzo che trova la sua causa nel contratto preesistente tra prestatore d’opera ed ente.

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Patrocinio legale – Ente locale – Perfezionamento - Condizioni.
ordinanza 20381, sezione Seconda del 26-07-2019 (C.p.c. art. 83)
La procura ad litem conferita per iscritto dal cliente e accettata dal professionista con il concreto esercizio della rappresentanza giudiziale tramite atto difensivo sottoscritto, perfeziona il contratto di patrocinio tra ente pubblico e professionista, del quale, infatti, sussistono tutti i requisiti necessari, vale a dire l’incontro di volontà tra ente pubblico e difensore, la funzione economico-sociale (causa) del negozio, l’oggetto nonché la forma scritta, che, quale requisito proprio di tutti I contratti stipulati dalla pubblica amministrazione, risponde all’esigenza di identificarne il contenuto negoziale e di rendere possibili I controlli dell’autorità tutoria.

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DIFENSORE
Oggetto: Impedimento a comparire – Motivi di salute - Invio certificato medico – Rinvio dell’udienza – Istanza – No all’obbligo di nominare un sostituto processuale – Legittimità – Difforme – Sussiste.
sentenza 29445, sezione Seconda Penale del 05-07-2019
L’impedimento del difensore a comparire in udienza dovuto a serie, imprevedibili e attuali ragioni di salute, debitamente documentate e tempestivamente comunicate, non comporta l’obbligo di nominare un sostituto processuale o di indicare le ragioni della mancata nomina.

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Cassa di previdenza forense – Regolamento – Previsione del divieto di restituzione dei contributi – Legittimità – Obbligo di assicurare l’equilibrio di bilancio – Sussistenza.
sentenza 19255, sezione Lavoro del 17-07-2019
È legittimo il regolamento della Cassa forense che prevede il divieto di restituzione dei contributi. Gli enti previdenziali, infatti, possono derogare alle disposizioni di legge in funzione dell’obiettivo di assicurare l’equilibrio di bilancio.

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Più parti costituite con lo stesso difensore – Unicità della difesa spiegata – Compenso unico al legale – Sussiste
ordinanza 19246, sezione Sesta – 1 del 17-07-2019 (D.m. 10.03.2014, n. 55)
In caso di difesa di più parti con identica posizione processuale e costituite con lo stesso avvocato, a quest’ultimo è dovuto un compenso unico secondo i criteri ex articoli 4 e 8 del decreto ministeriale 55/2014, salva la possibilità di un aumento delle percentuali indicate dall’articolo 4, a nulla rilevando la circostanza che il comune difensore abbia presentato distinti atti difensivi né che le parti abbiano nominato ognuna anche un altro diverso legale.

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Deontologia professionale – Condanna penale del professionista – Passata in giudicato – Procedimento disciplinare – Richiesta di nuovi testi – Ammissibilità – Esclusione – Motivi.
sentenza 19367, sezione Unite del 18-07-2019
La condanna penale passata in giudicato non consente all’avvocato incolpato di chiedere l’audizione di nuovi testi in sede disciplinare. L’evento accertato non è più riesaminabile ma il Cnf resta comunque libero di valutare in maniera autonoma la rilevanza del fatto e la personalità del suo autore sotto il profilo deontologico.

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Diffamazione – Esposto all’Ordine forense – Critica alla correttezza professionale dell’avvocato – Aspra e vibrata – Esercizio del diritto di critica – Sussiste.
sentenza 32407, sezione Quinta del 19-07-2019 (C.p. art. 595, 51)
Non integra il delitto di diffamazione la condotta di chi invii un esposto al Consiglio dell’Ordine degli avvocati contenente dubbi e perplessità, sia pur espressi in forma aspra e vibrata, sulla correttezza professionale di un legale, considerato che, in tal caso, ricorre la generale causa di giustificazione di cui all’articolo 51 Cp, sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere di controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche e sempre che dette espressioni non travalichino i limiti del corretto esercizio di tale diritto.

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APPELLO
Oggetto: Tardività - Termine breve di trenta giorni – Decorso – Sentenza di primo grado - Notifica via posta elettronica certificata – Ritualità – Sussiste.
ordinanza 19517, sezione Terza del 19-07-2019 (D.m. 21.02.2011, n. 44, art. 18 ) (D.m. 03.04.2013, n. 48, art. 1)
Deve ritenersi rituale la notifica della sentenza di primo grado effettuata all’indirizzo di posta elettronica certificata del difensore di controparte, laddove il provvedimento allegato al messaggio è estratto per immagine dal formato analogico e risulta completo di attestazione di conformità all’originale (oltreché di formula esecutiva) rilasciata dal cancelliere dell’ufficio giudiziario e la relazione di notifica contiene l’attestazione di conformità all’originale effettuata dall’avvocato notificante: ne consegue che l’appello deve ritenersi tardivo perché proposto oltre il termine breve di trenta giorni dalla notifica della sentenza di primo grado.

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Sfratto per morosità – Canoni scaduto non indicati – Lite di valore indeterminato – Applicazione dei relativi parametri – Sussistenza – Valore della causa legato alla morosità - Esclusione.
ordinanza 19606, sezione Sesta - 3 del 19-07-2019
Le spese di lite per lo sfratto sono liquidate come se la causa fosse di valore indeterminato se i canoni scaduti non sono indicati. È errato, pertanto, assumere come parametro di riferimento l’ammontare della somma indicata nel ricorso come morosità

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Avvocati – Onorari – Liquidazione – Causa chiusa con una transazione – Liquidazione in base alla domanda iniziale – Legittimità – Rivalutazione automatica della somma – Esclusione.
ordinanza 20547, sezione Seconda del 30-07-2019
Gli onorari di avvocato devono essere liquidati in base al valore della domanda anche se la causa si è chiusa con una transazione. La rivalutazione monetaria del credito, peraltro, non può essere riconosciuta in via automatica spettando al legale dimostrare il pregiudizio subito a causa del ritardato pagamento.

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Avvocati – Diritto al compenso – Conferimento della procura ad litem – Sufficienza – Non sussiste.
ordinanza 20865, sezione Seconda del 02-08-2019 (C.p.c. art. 83)
Il diritto al compenso dell’avvocato non sussiste per il solo conferimento della procura ad litem ma è necessaria la prova dello svolgimento dell’incarico e del mandato. Un atto di cortesia fra colleghi, ad esempio, non prevede certo una remunerazione.

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Cassazione penale, sezione II, sentenza 8 luglio 2019, n. 29585
La diffida di un avvocato nei confronti della controparte, qualora presenti un contenuto apertamente minatorio, può integrare il reato di estorsione, anche solo tentata, unicamente nel caso in cui la gravità della minaccia abbia una portata tale da annullare la volontà del soggetto che la subisce. Viceversa, nel caso in cui le minacce non raggiungano un tale effetto, verrà a configurarsi il meno grave reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Così precisa la sentenza n. 29585 dell’8 luglio 2019 della Seconda Sezione della Corte di Cassazione.

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Avvocato – Decreto ingiuntivo – Ottenuto nei confronti di ciascuno degli assistiti – Abuso del processo – Improcedibilità della domanda - Non sussiste
ordinanza 21519, sezione Seconda del 20-08-2019 (C.c. art. 1314, 1175, 1375 ) (C.p.c. art. 96)
Deve essere cassata con rinvio la sentenza d’appello secondo la quale la circostanza secondo cui l’avvocato creditore abbia agito nei confronti di ognuno dei clienti debitori con un distinto decreto ingiuntivo costituirebbe un indebito frazionamento del credito da sanzionare mediante l’improcedibilità della domanda laddove il divieto di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali di adempimento presuppone un unico rapporto obbligatorio con identità delle parti evocate in giudizio, mentre l’avvocato agisce nei confronti di soggetti diversi nei confronti dei quali ha espletato il mandato professionale e richiede il pagamento ad ognuno dei diversi clienti nei limiti di quanto riteneva che ognuno di essi gli debba per la propria prestazione.

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Posta elettronica certificata – Impossibilità di aprire un allegato – Ottica collaborativa – Difensore del destinatario – Obbligo di avvisare il mittente dell’inconveniente – Facoltà di rimediare – Sussiste
sentenza 21560, sezione Lavoro del 21-08-2019 (D.m. 11.02.2005, n. 68, art. 1) (C.c. art. 1335)
Deve ritenersi che nel momento in cui il sistema di gestione della posta elettronica certificata genera la ricevuta di accettazione della pec e di consegna nella casella del destinatario si determina una presunzione di conoscenza della comunicazione da parte del destinatario analoga a quella prevista, in tema di dichiarazioni negoziali, dall’articolo 1335 Cc: ne consegue che spetta al destinatario, in un’ottica collaborativa, rendere edotto il mittente incolpevole delle difficoltà di cognizione del contenuto comunicazione legate all’utilizzo dello strumento telematico e dunque nel caso in cui un file allegato non possa essere aperto è dovere del difensore del destinatario informare il mittente dell’inconveniente per consentirgli di rimediare.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Determinazione del compenso – Giudizio – Esame di questioni inerenti alla spettanza – Impugnazione ordinaria – Sussiste
ordinanza 21573, sezione Seconda del 22-08-2019 (L. 13.06.1942, n. 794, art. 28, 29)
Quando nel giudizio di determinazione del compenso dovuto al professionista vengono affrontate e discusse anche questioni relative alla sua spettanza, il provvedimento conclusivo non è soggetto al ricorso straordinario per Cassazione ai sensi dell’articolo 111 della Costituzione ma ad impugnazione nelle forme ordinarie previste dal codice di procedura civile.

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NOTIFICAZIONI
Oggetto: Procuratore domiciliatario – Eseguita a persona che si qualifica addetto alla ricezione – Validità – Sussiste
ordinanza 21643, sezione Seconda del 23-08-2019 (C.p.c. art. 139)
La notificazione presso il procuratore domiciliatario della parte si intende comunque validamente eseguita con la consegna, nello studio, di copia dell’atto ad un soggetto dichiaratosi «incaricato alla ricezione degli atti» ove lo stesso, come nella specie risulta verificatosi, abbia in ogni modo ricevuto l’atto senza riserva alcuna. Ciò perché, quando l’articolo 139, comma 2, Cpc include fra i possibili consegnatari, l’addetto all’ufficio del destinatario richiede unicamente una situazione di comunanza di rapporti che, faccia presumere che il primo porterà a conoscenza del secondo l’atto ricevuto, senza comportare necessariamente un vincolo di dipendenza, di subordinazione, di apposita preordinazione o di convivenza

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Consigli degli Ordini – Elezioni – Professionista eletto ma incandidabile o ineleggibile – Primo dei non eletti – Subentro – Sussiste.
sentenza 21720, sezione Seconda del 27-08-2019 (D.Lgs. Lgt. 23.11.1944, n. 382, art. 15, 6)
Nelle elezioni dei Consigli degli Ordini professionali, qualora tra gli iscritti più votati ed eletti perché rientranti nel numero previsto per il voto plurinominale, corrispondente a quello dei componenti del consiglio, vi sia un professionista non eleggibile o incandidabile, poiché l’elezione dello stesso è da considerare invalida sin dall’origine e, quindi, tamquam non esset, ad integrare il numero degli eletti deve essere chiamato il professionista che abbia ricevuto il maggior numero di preferenze dopo l’ultimo degli eletti, non potendosi applicare la regola delle elezioni suppletive, prevista per la diversa ipotesi di sopravvenuta e successiva incapacità ad essere consiglieri, per morte, dimissioni o decadenza dalla carica, stante il divieto di applicazione analogica o a casi simili delle normative speciali, ai sensi dell’articolo 14 delle preleggi.

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Spese processuali – Onorari di avvocato – Liquidazione da parte del giudice – Diritto a un compenso per ogni scritto difensivo e relativo deposito – Sussistenza – Riconoscimento dell’aumento in base al numero di imputati – Diritto del professionista – Esclusione – Facoltà del giudice – Configurabilità.
ordinanza 21906, sezione Seconda del 30-08-2019
Il giudice che liquida le spese deve riconoscere all’avvocato un compenso per ogni scritto difensivo e il relativo deposito. Il riconoscimento dell’aumento dell’onorario in base al numero di imputati non è, invece, un diritto del professionista ma rientra nelle facoltà del tribunale.

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