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giurisprudenza avvocati al 30/9/2022

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Giurisprudenza Avvocati (30/9/2022)

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Avvocati - Patto di quota lite - Nullità - Anche per le prestazioni stragiudiziali - Sussistenza.
ordinanza 21420, sezione Seconda del 06-07-2022

In materia di avvocati, il divieto del patto di quota lite è esteso anche alle prestazioni stragiudiziali effettuate da professionista. La nullità dell’accordo, peraltro, non limita la libertà di esercizio dell’impresa al professionista ma vieta solo che la prestazione dell’attività forense possa avere come corrispettivo un compenso correlato al risultato.

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Contributo unificato non versato - Invito al pagamento ex art - Impugnazione facoltativa - Esclusione - Onere d'impugnazione - Fondamento.
sentenza 21538, sezione Tributaria del 07-07-2022 (D.p.r. 30.05.2002, n. 115, art. 248)

L’invito al pagamento del contributo unificato non versato ex articolo del testo unico sulle spese di giustizia è l’unico atto liquidatorio, previsto dalla legge, dell’imposta prenotata a debito, con cui viene comunicata al contribuente una pretesa tributaria ormai definita: ne consegue che, a prescindere dalla denominazione, va qualificato come avviso di accertamento o di liquidazione, la cui impugnazione non è facoltativa, ma necessaria ex articolo 19 del decreto legislativo 546/92, pena la cristallizzazione dell’obbligazione, che non può più essere contestata nel successivo giudizio avente ad oggetto la cartella di pagamento.

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RICORSO IN CASSAZIONE
Oggetto: Inammissibilità - Società estinta - Pregressa cancellazione dal registro delle imprese - Legale rappresentante - Procura speciale conferita al difensore - Inesistenza giuridica - Spese di giudizio - Condanna del difensore in solido - Sussiste
ordinanza 21713, sezione Tributaria del 08-07-2022

È inammissibile il ricorso per cassazione proposto dall’ex legale rappresentante di una società estinta per pregressa cancellazione dal registro delle imprese, perché la procura speciale conferita al difensore, indispensabile per la proposizione dell’impugnazione, è giuridicamente inesistente, in ragione della mancanza del mandante: ne deriva che, quanto alle spese del presente giudizio di legittimità, che le conseguenze dell’inammissibile attività processuale iniziata col ricorso devono essere riferite all’avvocato che ha sottoscritto l’atto introduttivo qualora, in base alle circostanze concrete, risulti la sua consapevolezza circa la mancanza di qualità di legale rappresentante in capo alla persona fisica che ha attribuito il mandato.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Responsabilità professionale - Esito della causa - Valutazione prognostica - Giudizio di tipo probabilistico - Sufficienza - Sussiste
ordinanza 21821, sezione Sesta - 3 del 11-07-2022 (C.c. art. 1218)

Nel giudizio di responsabilità professionale dell’avvocato il giudice di merito deve compiere una valutazione prognostica circa l’esito del giudizio, ossia valutare se ove l’avvocato avesse compiuto le attività omesse, l’esito sarebbe stato o meno favorevole al cliente: questo giudizio è necessariamente di tipo probabilistico non essendo richiesta la certezza che quell’esito si sarebbe avuto

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PRESCRIZIONE DI CONTRIBUTI - Contributi gestione separata - Prescrizione - Decorrenza - Scadenza dei termini per il pagamento - Differimento previsto dal Dpcm - Sussiste
ordinanza 21816, sezione Sesta - L del 11-07-2022 ((D.lgs. 09.07.1997, n. 241, art. 12) (C.c. art. 2941 ) (D.p.c.m. 14.06.2007)

In materia previdenziale, il termine della prescrizione dei contributi Inps per il professionista in gestione separata scatta dalla data di scadenza del termine per il pagamento dei medesimi contributi previdenziali, considerando il differimento del termine di pagamento previsto dal dpcm. Ai dpcm deve riconoscersi natura regolamentare e quindi di fonte normativa se hanno funzione attuativa o integrativa della legge, così come nel caso del dpcm del 14 giugno 2007, emanato in attuazione della delega di cui all’articolo 12, comma 5, del Dlgs 241/97.

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Liquidazione - Al di sotto dei minimi tariffari - Motivazione ad hoc - Necessità.
ordinanza 21848, sezione Sesta - L del 11-07-2022

In materia processuale, il rimborso delle spese del grado può essere liquidato sotto i minimi tariffari solo con motivazione ad hoc. È sempre necessario, infatti, poter controllare le ragioni dello scostamento dalla tariffa e della quantificazione operata

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DISTRAZIONE DELLE SPESE - Riforma o annullamento della sentenza disponente la distrazione - Restituzione - Legittimazione - Difensore distrattario - Ordine di restituzione in favore della parte - Ammissibilità in giudizio autonomo ovvero nel giudizio di appello o di rinvio
sentenza 21972, sezione Terza del 13-07-2022 (C.p.c. art. 93, 389)

Nel caso di riforma o annullamento della sentenza, costituente titolo esecutivo, di condanna al pagamento delle spese e degli onorari in favore del difensore della parte già vittoriosa, il quale abbia reso la dichiarazione di cui all’articolo 93 Cpc, tenuto alla restituzione delle somme pagate a detto titolo è lo stesso difensore distrattario, il quale, come titolare di un autonomo rapporto instauratosi direttamente con la parte già soccombente, è l’unico legittimato passivo rispetto all’azione di ripetizione d’indebito oggettivo proposta da tale parte, in favore della quale la restituzione di dette somme può essere disposta, oltre che in un giudizio autonomamente instaurato a tal fine, anche dal giudice dell’impugnazione o, in caso di cassazione, dal giudice di rinvio ai sensi dell’articolo 389 Cpc.

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PROCEDIMENTO - SPESE GIUDIZIALI - Gravame limitato alla disciplina delle spese di lite - Giudizio di revocazione - Esenzione dal pagamento delle spese di lite in caso di soccombenza - Spettanza - Fondamento
ordinanza 22110, sezione Lavoro del 13-07-2022 (C.p.c. disp. att. art. 152) (C.p.c. art. 91)

L’articolo 152 disp. att. Cpc, che esenta dal pagamento delle spese processuali nelle controversie relative a prestazioni previdenziali o assistenziali la parte soccombente in possesso di un reddito pari o inferiore al doppio di quello previsto per l’ammissione al gratuito patrocinio, trova applicazione anche in caso di gravame che concerne il solo capo delle spese di lite di una pronuncia resa nell’ambito di un giudizio volto al riconoscimento di tali prestazioni, dovendosi tale principio estendere anche al giudizio per revocazione, in considerazione della sua natura di impugnazione, ancorché straordinaria, costituendo il regolamento di tali spese un aspetto consequenziale ed accessorio rispetto alla definizione del procedimento di accertamento della spettanza del beneficio richiesto e partecipando, conseguentemente, della stessa natura giuridica di quest’ultimo, salvo ovviamente il che si tratti di credito per le spese di lite fatto valere dal difensore distrattario.

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Avvocati - Compenso - Errore in rito senza pregiudizio per la difesa - Diritto - Sussiste.
ordinanza 22235, sezione Sesta - 2 del 14-07-2022 (C.p.c. art. 380 bis)

L’avvocato ha diritto anche se ha fatto un errore in rito che, come in questo caso, non ha compromesso il diritto di difesa.

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Ricorso palesemente inammissibile - Colpa grave - Responsabilità aggravata - Sussiste
ordinanza 22241, sezione Terza del 14-07-2022 (C.p.c. art. 96)

Deve essere condannata per responsabilità processuale aggravata la parte che propone un ricorso di legittimità palesemente inammissibile dovendosi ritenere che o il ricorrente - e per lui il suo legale, del cui operato ovviamente la parte risponde nei confronti della controparte processuale, ex articolo 2049 Cc - ben conosce l’insostenibilità della propria impugnazione, ed allora ha agito sapendo di sostenere una tesi infondata; ovvero non ne era al corrente, ed allora ha tenuto una condotta gravemente colposa, consistita nel non essersi adoperati con la exacta diligentia esigibile (in virtù del generale principio desumibile dall’articolo 1176, secondo comma, Cc) da chi è chiamato ad adempiere una prestazione professionale qualificata quale è quella dell’avvocato cassazionista in particolare.

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Compenso del professionista - Decreto ingiuntivo - Opposizione - Ordinario giudizio di cognizione - Parcella del professionista - Contestazione generica - Fondatezza della contestazione - Potere-dovere del giudice - Onere probatorio a carico del professionista - Conseguenze
ordinanza 22253, sezione Sesta -2 del 14-07-2022 (C.p.c. art. 643, 645)

L’opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto dal professionista a carico del cliente instaura un ordinario giudizio di cognizione, nel quale il giudice non deve limitarsi ad esaminare se l’ingiunzione sia stata legittimamente emessa, ma deve procedere ad un’autonoma valutazione di tutti gli elementi offerti sia dal creditore per dimostrare la fondatezza della propria pretesa dedotta con il ricorso, sia dall’opponente per contestarla, senza alcun vincolo derivante dalla pronuncia monitoria: ne consegue che la contestazione comunque mossa dell’opponente circa la pretesa fatta valere dall’opposto sulla base della parcella professionale corredata può essere anche generica, risultando comunque idonea ad investire il giudice del potere - dovere di dar corso alla verifica della fondatezza della contestazione, correlativamente, a determinare l’onere probatorio a carico del professionista in ordine all'attività svolta e alla corretta applicazione della tariffa.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: ONORARI - GIUDIZIALI PENALI - PRESTAZIONI PROFESSIONALI - Difesa d’ufficio - Compenso quantificato nei minimi tabellari - Riduzione del compenso ex articolo 106-bis Dpr 115/2002 - Applicabilità.
ordinanza 22257, sezione Sesta - 2 del 14-07-2022 ((D.p.r. 30.05.2002, n. 115, art. 106, 106-bis)

La riduzione del compenso ex articolo 106-bis del Dpr 115/02 si applica alla difesa d’ufficio il cui compenso è quantificato nei minimi tabellari.

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Disciplinare avvocati - Richiamo verbale - Irrogata dal consiglio di disciplina - Impugnazione di fronte al Cnf - Da parte del consiglio dell’ordine - Ammissibilità - Fase preliminare del procedimento - Irrilevanza. Sentenza 22426, sezione Unite del 15-07-2022

Il provvedimento di applicazione del richiamo verbale, non avente carattere di sanzione disciplinare, nei casi di infrazioni lievi e scusabili, anche quando adottato dal Consiglio distrettuale di disciplina nella fase preliminare del procedimento disciplinare, è impugnabile, dinanzi al Consiglio nazionale forense, dal Consiglio dell’ordine degli avvocati presso cui il segnalato è iscritto, avendo il Consiglio dell’ordine territoriale legittimazione a ricorrere contro ogni decisione del Consiglio distrettuale.

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Il ricorso a nome della società estinta espone il legale al pagamento delle spese processuali
Cassazione civile sentenza 21713/2022.

Il ricorso per cassazione proposto dall'ex legale rappresentante di una società estinta è inammissibile per la giuridica inesistenza della procura conferita al difensore: quest’ultimo risponde delle spese processuali sostenute dalla controparte se era consapevole della pregressa cancellazione della società dal Registro delle imprese.

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Gratuito patrocinio: all’avvocato d’ufficio riduzione di un terzo del compenso minimo
Cassazione, ordinanza 14 luglio 2022, n. 22257

La liquidazione delle spettanze del difensore della persona ammessa al beneficio del patrocinio a spese dello Stato non deve superare il valore medio della tariffa, né tale valore di partenza può essere ridotto al di sotto del minimo. Sul compenso così determinato, anche se nei valori minimi, la successiva applicazione della ulteriore decurtazione di cui al D.P.R. n. 115 del 2002, art. 106-bis, non costituisce violazione del minimo tariffario.

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Illegittimo negare il gratuito patrocinio se l'autodichiarazione non risponde al vero
Corte di Cassazione penale, Sez. IV, sentenza 19 luglio 2022, n. 28249

Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso l’ordinanza con cui il Tribunale aveva disposto la revoca dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato originariamente concessa ad un imputato, attesa la comunicazione della Guardia di Finanza che aveva comunicato la percezione di un reddito complessivo, considerato quello del nucleo familiare, superiore al dichiarato, ma inferiore al limite di legge, la Corte ha affermato il principio secondo cui l'omessa indicazione di un reddito nell'autodichiarazione da allegare all'istanza non costituisce di per se´ motivo di reiezione, purché il reddito del nucleo familiare sia effettivamente inferiore alla soglia di cui agli artt. 76 e 92 D.P.R. n. 115/2002. Ne consegue che il giudice, chiamato a provvedere, a seguito delle verifiche degli uffici finanziari, anche ai sensi dell'art. 96, comma 2 D.P.R. cit., ove ritenga sussistenti gli estremi del reato di cui all'art. 95 cit., dovrà trasmettere gli atti al pubblico ministero, ma non potrà, laddove non vi sia superamento della soglia stabilita dall'art. 76, negare la provvidenza.

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: VALORE DELLA CAUSA - Difensore - Compenso - Valore della causa - Pluralità di domande - Individuazione dello “scaglione” di appartenenza - Scaglione previsto per le cause di valore indeterminabile - Limiti.
ordinanza 22719, sezione Terza del 20-07-2022 (C.p.c. art. 91)

Il valore della causa in cui siano cumulate domande di valore determinato e domande di valore indeterminabile debba essere individuato con riferimento alla domanda - o al cumulo delle domande - di valore determinato, se ciò comporti il riconoscimento di un importo superiore rispetto a quello calcolato in relazione al valore indeterminabile.

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Avvocati - Deontologia professionale - Assistenza di una coppia nel divorzio - Successiva assistenza dell’ex marito contro la moglie - Illecito disciplinare - Configurabilità - Assistenza solo stragiudiziale - Irrilevanza.
sentenza 22729, sezione U del 20-07-2022

In tema di deontologia professionale, sanzionato con l’avvertimento l’avvocato che assiste un uomo contro la ex moglie dopo aver curato il divorzio della coppia. Ai fini della colpa non è necessario il conferimento di un incarico essendo sufficiente un’assistenza anche solo formale in sede stragiudiziale.

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DIFENSORE
Oggetto: Astensione dalle udienze - Carattere locale della protesta - Efficacia limitata al distretto interessato - Sussistenza
sentenza 28965, sezione Sesta del 21-07-2022 (L. 11.04.2000, n. 83, art. 1) (C.p.p. art. 178)

L’astensione dalle udienze proclamata da singole camere penali o da organismi legati al territorio di un determinato foro ha carattere locale e vincola esclusivamente i giudici che esercitano nella circoscrizione territoriale corrispondente a quella dell’organismo rappresentativo di categoria che ha proclamato e, dunque, non ha effetto nei confronti delle attività giudiziarie che si svolgono presso diversi uffici di merito o di legittimità, pur se riferite a provvedimenti decisori degli uffici interessati all’estensione.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Parcella - Ingiunzione - Senza visto dell’ordine - Legittimità - Sussiste.
ordinanza 22956, sezione Seconda del 22-07-2022 (C.p.c. art. 636)

L’avvocato incassa l’ingiunzione di pagamento anche se la parcella non ha ottenuto il parere di congruità dell’Ordine. Non solo, non è necessario che il compenso sia fissato per iscritto se risponde alle attività effettivamente svolte dal professionista.

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Avvocato - Studio legale associato - Compensi - Riscossione - Legittimazione dell’associazione professionale - Condizioni.
ordinanza 22955, sezione Seconda del 22-07-2022 (C.c. art. 3))

Lo studio professionale associato, ancorché privo di personalità giuridica, rientra a pieno titolo nel novero di quei fenomeni di aggregazione di interessi cui la legge attribuisce la capacità di porsi come autonomi centri di imputazione di rapporti giuridici, con la conseguenza che il giudice di merito, che sia chiamato a decidere in ordine alla legittimazione attiva dello studio professionale, ove accerti che gli accordi tra gli associati prevedono l’attribuibilità degli incarichi professionali anche all’associazione e la spettanza ad essa dei compensi per gli incarichi conferiti ai soci, è tenuto ad individuare il soggetto cui, a prescindere dalla procura ad litem, sia stato conferito l’incarico professionale, oltre a verificare, sulla base del contenuto degli accordi tra i singoli associati per la disciplina dell’attività comune, l’eventuale attribuzione all’associazione del potere di rappresentanza del singolo associato cui l’incarico sia stato direttamente conferito.

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PATTEGGIAMENTO
Oggetto: Difensore - Sostituto processuale - Procura speciale - Intuitu personale - Quantificazione della pena - Potere delegabile - Non sussiste
sentenza 28999, sezione Sesta del 21-07-2022 (C.p.p. art. 444, 448, 102)

L’accordo per l’applicazione di pena su richiesta delle parti, concluso con il pubblico ministero dal sostituto processuale, nominato dal difensore al quale l’imputato abbia rilasciato procura speciale, è nullo, In quanto i poteri che derivano da tale procura si caratterizzano, stante la natura particolare dell’atto dispositivo in vista del quale vengono conferiti, per l’intuitu personae ed esulano da quelli tipici connessi allo svolgimento del mandato difensivo, sicché non possono esser compresi fra quelli esercitabili dal sostituto processuale del difensore a norma dell’articolo 102 Cpp che è mero nuncius.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Mandato professionale - Recesso - Giusta causa - Necessità - Esclusione - Liquidazione del compenso - In via analogica - Esclusione.
sentenza 23077, sezione Seconda del 25-07-2022

L’avvocato può recedere dal mandato anche in assenza di giusta causa. Il compenso peraltro non va liquidato in via analogica come se il processo sia chiuso prima dell’istruttoria. Il criterio dell’analogia, infatti, applicato alla disciplina della cessazione anticipata del rapporto contrasta con le regole dettate in tema di interpretazione del contratto.

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Avvocati - Gratuito patrocinio - Diritto al compenso - Mancata presentazione dei documenti giustificativi - Irrilevanza.
ordinanza 23710, sezione Seconda del 29-07-2022

In tema di spese processuali, l’avvocato ha diritto al compenso per l’attività svolta nei confronti del cliente ammesso al gratuito patrocinio anche se non presenta i documenti giustificativi. Spetta, infatti, al giudice incaricato della decisione chiedere gli atti e le informazioni necessari ai fini della liquidazione.

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Avvocato non restituisce al cliente il deposito fiduciario: è illecito permanente
Cassazione penale, 26 luglio 2022, n. 23239

La condotta del legale che omette di restituire al cliente la somma versatagli in deposito fiduciario configura un illecito permanente, in relazione al quale il momento in cui cessa la permanenza coincide con quello dell'indebita appropriazione e cioè con il momento in cui il professionista, sollecitato alla restituzione, nega il diritto del cliente sulla somma affermando il proprio diritto di trattenerla, a cui è equiparabile la negazione di averla ricevuta, sicché è da tale momento che inizia a decorrere il termine di prescrizione dell'illecito, in applicazione analogica dell'art. 158 c.p

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Gratuito patrocinio: il giudice dell’opposizione deve decidere nel merito
Cassazione ordinanza 29 luglio 2022, n. 23710.

Il giudice investito dell'impugnazione il quale ritenga l'opposizione fondata nel merito, eccettuati i casi in cui ricorra una delle ipotesi di cui all'art. 354 c.p.c., non può limitarsi ad annullare il provvedimento di liquidazione -attribuendo in tal modo al medesimo procedimento di opposizione una sorta di funzione meramente rescindente, non contemplata dalla leggema è tenuto a decidere l'opposizione nel merito.

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Compensazione delle spese per la particolarità della situazione - Illegittimità - Sussiste.
ordinanza 24178, sezione Tributaria del 04-08-2022

Le spese non possono essere compensate sbrigativamente dal giudice con la formula, “la particolarità della situazione”. È necessaria una ragione contestualizzata alle circostanze esaminate.

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Processo - Spese processuali - Irrisorie - Limiti.
ordinanza 23836, sezione Tributaria del 01-08-2022 (C.c. art. 2233)

Le spese processuali liquidate al contribuente per la sua difesa non possono essere irrisorie o simboliche se l’atto impugnato a un valore alto. In questo caso 250 euro a fronte di un fermo amministrativo del valore di oltre 10 mila.

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AMMINISTRATIVO
Processo amministrativo: rimessione in termini per errore di negligenza dell’avvocato
Consiglio di Stato, sez. II, sentenza 3 agosto 2022 n. 6816.

È da rigettare la richiesta di rimessione in termini per errore scusabile, ex art. 37 c.p.a., riferita alla tardiva impugnazione del diniego di regolarizzazione dell’occupazione di un all’alloggio pubblico motivata dalla asserita non imputabilità alla parte, in quanto dipesa da un comportamento negligente dell’avvocato cui si era tempestivamente rivolta per la tutela dei propri diritti e interessi.

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Cassazione civile, sez. I, 05 Luglio 2022, n. 21314. Pres. Genovese. Est. Nazzicone.

Accesso ai dati telefonici di persona indagata o imputata - Art. 132, comma 3, d.lgs. n. 196 del 2003 - Testo previgente - Richiesta di accesso diretta al gestore telefonico - Presupposti - Inerzia del gestore - Reclamo al Garante della privacy - Esclusione - Tutela in sede penale - Necessità

In tema di accesso ai dati del traffico telefonico di persona indagata o imputata in un procedimento penale, ai sensi dell'art. 132, comma 3, d.lgs. n. 196 del 2003, nel testo previgente al d.l. n. 132 del 2021 (conv., con modif., dalla l. n. 178 del 2021), applicabile "ratione temporis", il difensore può formulare istanza di accesso ai dati del suo assistito direttamente al gestore telefonico, senza dover chiederne l'acquisizione al pubblico ministero, solo nell'ipotesi in cui vi sia un comprovato pregiudizio alle indagini difensive e, a fronte dell'inerzia del gestore, come nel caso di rifiuto, non può proporre reclamo al Garante della privacy, ma deve avvalersi della tutela prevista, in sede penale, dall'art. 391 quater, comma 3, c.p.p. (massima ufficiale)

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Processo telematico - Deposito dell’atto - Ricevuta di avvenuta consegna - Perfezionamento - Effetto anticipato e provvisorio - Subordinato al buon fine dell’intero procedimento - Sussiste
ordinanza 25290, sezione Lavoro del 24-08-202 (D.l. 18.10.2012, n. 179, art. 16 bis) (L. 24.12.2012, n. 228, art. 1)

In tema di processo civile telematico il perfezionamento del deposito con la seconda Pec costituisce un effetto anticipato e provvisorio rispetto all’ultima Pec, cioè subordinatamente al buon fine dell’intero procedimento di deposito, che è quindi fattispecie a formazione progressiva, e solo con l’accettazione dell’atto da parte della cancelleria si consolida l’effetto provvisorio anticipato di cui alla seconda Pec.

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Contributo unificato anticipato dal legale - Imponibilità - Sussiste.
ordinanza 25719, sezione Tributaria del 01-09-2022 (Tuir art. 109)

L’avvocato paga l’Irpef sulle spese anticipate del contributo unificato se non prova di averle sostenute in nome e per conto del cliente.

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Avvocati - Colpa professionale - Causa molto complessa - Responsabilità verso il cliente - Esclusione - Possibilità per la parte di essere rimessa in termini - Esclusione.
sentenza 32497, sezione Terza del 05-09-2022

In tema di colpa professionale, l’avvocato non è responsabile verso il cliente quando la causa risulta molto complessa. È esclusa, tuttavia, la possibilità per la parte di essere rimessa in termini in assenza di un fatto incolpevole che si collochi al di fuori della sua sfera di controllo. La decadenza da un temine processuale, infatti, ivi compreso quello per impugnare, non può ritenersi incolpevole e giustificare, quindi, la rimessione in termini, ove sia avvenuta per errore di diritto, il quale non può, di regola giustificare impugnazioni tardive.

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Processo penale - Sciopero degli avvocati - Richiesta di rinvio dell’udienza via Pec - Legittimità - Sussiste.
sentenza 32462, sezione Quarta Penale del 05-09-2022

L’avvocato può chiedere via Pec il rinvio dell’udienza per lo sciopero e il giudice deve sempre valutare la legittimità dell’istanza.

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Sinistro stradale - Attività stragiudiziale - Svolta da un legale - Attività che può svolgere la parte personalmente - Danno emergente - Risarcibilità - Sussiste
sentenza 26368, sezione Terza del 07-09-2022 (C.c. 1223)

In tema di responsabilità civile da circolazione, il costo sopportato dal danneggiato per l’attività stragiudiziale svolta in suo favore da un legale, diretta sia a prevenire il processo sia ad assicurarne un esito favorevole ancorché detta attività possa essere svolta personalmente, si deve considerare un danno emergente, che, se allegato e provato, deve essere risarcito ai sensi dell’articolo 1223 Cc.

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Avvocati
Gli interessi sui crediti professionali di avvocato decorrono dalla messa in mora
Cassazione civile, sez. II, sentenza 19 agosto 2022, n. 24973

Nel caso di richiesta avente ad oggetto il pagamento di compensi per prestazioni professionali rese dall'esercente la professione forense, gli interessi di cui all'art. 1224 c.c. competono a far data dalla messa in mora (coincidente con la data della proposizione della domanda giudiziale ovvero con la richiesta stragiudiziale di adempimento), e non anche dalla successiva data in cui intervenga la liquidazione da parte del giudice, eventualmente all'esito del procedimento sommario di cui all'art. 14 del D. Lgs. n. 150/2011, non potendosi escludere la mora sol perché la liquidazione sia stata effettuata dal giudice in misura inferiore rispetto a quanto richiesto dal creditore.

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PROCEDURA CIVILE
La notifica è valida anche se la casella PEC del destinatario è “piena”
Cassazione civile, sez. III, ordinanza 12 settembre 2022, n. 26810.

La notifica a mezzo Pec ex art. 3 -bis della legge n. 53 del 1994 di un atto del processo ad un legale implica l'onere per il suo destinatario di dotarsi degli strumenti per decodificarla o leggerla, non potendo la funzionalità dell'attività del notificante essere rimessa alla mera discrezionalità del destinatario, salva l'allegazione e la prova del caso fortuito, come in ipotesi di malfunzionamenti del tutto incolpevoli, imprevedibili e comunque non imputabili al professionista coinvolto.

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Sentenza di appello - Notifica ai difensori - Casella pec piena - Deposito in cancelleria - Termine breve per impugnare in Cassazione - Decorrenza - Mancanza consegna all’altro difensore per errore tecnico - Irrilevanza.
rdinanza 26810, sezione Terza del 12-09-2022 (C.p.c. art. 325)

In tema di processo civile, la notifica della sentenza di appello fa scattare il termine breve per impugnare in Cassazione se la pec di uno dei legali risulta piena. È irrilevante che la comunicazione all’altro avvocato non sia stata consegnata per un errore tecnico imputabile al gestore.

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Legittimo impedimento - Per patologia improvvisa - Fax il giorno dell’udienza - Legittimità - Sussiste.
sentenza 33589, sezione Quinta Penale del 13-09-2022 (C.p.p. art. 498, 598)

Il processo dev’essere rinviato anche se l’avvocato ha mandato il certificato medico il giorno stesso dell’udienza. Ma non solo. Se l’evento è imprevedibile non è necessario la nomina del sostituto.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: GIUDIZI DISCIPLINARI - Radiazione dall’albo - Appropriazione somme del cliente - Mancata restituzione delle somme - Prescrizione - Carattere permanente della condotta
sentenza 26991, sezione Unite Civili del 14-09-2022 (R.d. 22.01.1934 n. 37 art. 51) (L. 31.12.2012 n. 247 art. 56)

Non è possibile dedurre la prescrizione per l’azione disciplinare rivolta nei confronti dell’avvocato in caso di appropriazione di somme del cliente e mancata restituzione di queste. La condotta assume i profili dell’illecito permanente il cui termine di prescrizione decorre dalla cessazione della permanenza.

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Avvocati - Compensi professionali - Accordo tra professionista e cliente - Liquidazione - Secondo i parametri - Legittimità - Esclusione.
ordinanza 27067, sezione Seconda del 14-09-2022

In tema di onorari di avvocato, il giudice non può liquidare i compensi secondo i parametri se esiste un accordo tra professionista e cliente. La domanda di pagamento dell’onorario per più fasi della lite deve inoltre essere proposta al giudice che ha esaminato per ultimo la controversia.

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NOTIFICAZIONI
Oggetto: AL PROCURATORE - Istituzione del c.d. domicilio digitale - Notificazione degli atti giudiziari in materia civile - Atto di parte - Indirizzo di posta elettronica del difensore - Indicazione - Necessità - Non sussiste
ordinanza 27183, sezione Seconda del 15-09-2022 (C.p.c. art. 125) (L. 24.06.2014, n. 90, art. 45 bis)

A seguito della introduzione del domicilio digitale, conseguente alla modifica apportata all’articolo 125 Cpc ad opera dell’articolo 45-bis, comma 1, del decreto legge 90/2014, convertito con legge 114/14, del 2014, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell’atto introduttivo l’indirizzo Pec «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal “Reginde”, in virtù di della trasmissione effettuata dall’Ordine di appartenenza, in base alla comunicazione eseguita dall’interessato ex articolo 16 sexies del decreto legge 179/12; le notificazioni e le comunicazioni vanno, quindi, eseguite al domicilio digitale di cui ciascun avvocato è dotato, corrispondente all’indirizzo Pec risultante dal Reginde e conoscibile dai terzi attraverso la consultazione dell’Ini-Pec, l’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata; la notifica effettuata - ai sensi dell’articolo 82 del Rd 37/1934 – presso la cancelleria dell’ufficio giudiziario innanzi al quale pende la lite - è nulla anche se il destinatario abbia omesso di eleggere il domicilio nel Comune in cui ha sede quest’ultimo, a meno che, oltre a tale omissione, l’indirizzo di posta elettronica certificata non sia accessibile per cause imputabili al destinatario; detta notifica è invece valida solo ove il destinatario abbia scelto, eventualmente in associazione a quello digitale, di eleggere il domicilio presso la cancelleria, dato che l’introduzione del domicilio digitale non esclude la facoltà di eleggere domicilio fisico.

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SEPARAZIONE
Oggetto: Ordinanza presidenziale - Reclamo - Provvedimento della corte d’appello - Statuizione sulle spese - Ammissibilità - Esclusione - Motivi.
ordinanza 27307, sezione Sesta - 1 del 16-09-2022

In tema di separazione, la corte d’appello che decide in sede di reclamo contro l’ordinanza presidenziale sul mantenimento, non deve statuire sulle spese. Il provvedimento infatti è adottato in pendenza della lite e spetta al tribunale che conclude il giudizio provvedere anche per la fase cautelare.

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Ai compensi di avvocato, di regola, non si applica la rivalutazione d’ufficio
Cassazione con ordinanza 14 settembre 2022, n. 27067

Poiché il credito dell'avvocato per onorari professionali è credito di valuta e non di valore avendo esso per oggetto, fin dall'origine, il pagamento di una somma di denaro, la sopravvenuta svalutazione monetaria non ne consente una rivalutazione d'ufficio, occorrendo una domanda del creditore di riconoscimento del maggior danno nei limiti previsti dall'
art. 1224, comma secondo, c.c. ed il soddisfacimento del relativo onere probatorio, essendo applicabile l'
art. 429 c.p.c., come modificato dalla
legge n. 533/1973, che prevede la rivalutazione automatica dei crediti di lavoro, solo quando l'opera dell'avvocato si configuri come attività continuativa e coordinata tipica dei cosiddetti rapporti di para-subordinazione.

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Praticante avvocato - Impugnazione proposta personalmente davanti al C.N.F. del provvedimento del Consiglio dell'ordine territoriale di cancellazione dal registro speciale dei praticanti - Inammissibilità - Sussistenza - Fondamento
Cassazione Sez. Un. Civili, 14 Luglio 2022, n. 22246. Pres. Cassano. Est. Giusti.

È inammissibile il ricorso proposto personalmente dal praticante avvocato al Consiglio nazionale forense, col quale si censura il provvedimento emesso dal Consiglio dell'ordine territoriale, di cancellazione dal registro speciale dei praticanti a causa dell'interruzione ultrasemestrale della pratica; analogamente a quanto disposto in tema di procedimento disciplinare, infatti, la possibilità di proporre ricorso al Consiglio nazionale forense o alle Sezioni Unite della Corte di cassazione da parte di soggetto non iscritto all'albo dei patrocinanti davanti alle giurisdizioni superiori presuppone pur sempre che si tratti di soggetto iscritto almeno all'albo degli avvocati, poiché, in mancanza di tale condizione, il ricorrente è privo dello "ius postulandi" indispensabile per stare in giudizio di persona. (massima ufficiale)

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Nei rapporti tra cliente e avvocato il compenso si determina in base al decisum
Cassazione n. 27721 del 22 settembre 2022.

Anche nei rapporti tra cliente e avvocato trova applicazione il principio sancito con riguardo al soccombente, secondo cui il valore della controversia è da determinarsi in via di principio alla stregua di ciò che è richiesto nell'atto introduttiva del giudizio, di primo grado o d'impugnazione («disputatum»); tuttavia che, in caso di accoglimento parziale della domanda, è da prendere invece in considerazione il contenuto della decisione («decisum»).

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Versamento del contributo integrativo in difetto di iscrizione - Obbligo di iscrizione alla gestione separata di cui all'art. 2, comma 26, della l. n. 335 del 1995 - Sussistenza - Fondamento - Fattispecie
Cassazione civile, sez. IV, lavoro, 03 Agosto 2022, n. 24047. Pres. Berrino. Est. Marchese.

Gli avvocati iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie che, svolgendo attività libero professionale priva del carattere dell'abitualità, non hanno - secondo la disciplina vigente "ratione temporis", antecedente l'introduzione dell'automatismo della iscrizione - l'obbligo di iscrizione alla Cassa Forense, alla quale versano esclusivamente un contributo integrativo di carattere solidaristico in quanto iscritti all'albo professionale, cui non segue la costituzione di alcuna posizione previdenziale a loro beneficio, sono tenuti comunque ad iscriversi alla gestione separata presso l'INPS, in virtù del principio di universalizzazione della copertura assicurativa, cui è funzionale la disposizione di cui all'art. 2, comma 26, della l. n. 335 del 1995, secondo cui l'unico versamento contributivo rilevante ai fini dell'esclusione di detto obbligo di iscrizione è quello suscettibile di costituire in capo al lavoratore autonomo una correlata prestazione previdenziale. (In applicazione del principio, la S.C. ha annullato la decisione di merito che aveva escluso la sussistenza dell'obbligo di iscrizione alla Gestione separata presso l'INPS a carico dell'avvocato che, pur esercitando la libera professione, non risultava iscritto alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, in ragione del mancato conseguimento del limite di reddito per il sorgere del relativo obbligo). (massima ufficiale)

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Compensi avvocati: il parametro per la fase di trattazione si applica anche in difetto di istruttoria
Cassazione, ordinanza 29 settembre 2022, n. 28325

L'eventuale mancato svolgimento della fase istruttoria in sé e per sé considerata (ossia di alcuna delle attività che in tale fase sono da intendersi comprese secondo l'indicazione esemplificativa contenuta nel comma 5, lett. c, del medesimo art. 4) non vale ad escludere il computo, ai fini della liquidazione giudiziale dei compensi, dell'importo spettante per la fase così come complessivamente considerata nelle tabelle, restando questo comunque riferibile anche solo alla diversa fase della trattazione.

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Pat, deposito oltre le ore 12.00 dell’ultimo giorno utile, è tardivo
Consiglio di Stato, sez. IV, 30 settembre 2021, n. 8418.

Il deposito con il processo amministrativo telematico (PAT) è possibile fino alle ore 24.00 ma, se effettuato l’ultimo giorno utile rispetto ai termini previsti dal comma 1 dell’art. 73 c.p.a., ove avvenga oltre le ore 12 (id est, l’orario previsto per i depositi prima dell’entrata in vigore del PAT), si considera - ai fini della garanzia dei termini a difesa e della fissazione delle udienze camerali e pubbliche - effettuato il giorno successivo, ed è quindi tardivo.

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