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giurisprudenza avvocati al 28/2/2023

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Giurisprudenza Avvocati (28/2/2023)

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Rigetto della domanda - Liquidazione - In base al disputatum - Legittimità.
ordinanza 35501, sezione Lavoro del 02-12-2022

In materia processuale, le spese di giudizio devono essere liquidate in base al disputatum se la domanda è stata rigettata. Solo quando l’istanza è accolta il valore della causa diventa quello della somma attribuita dal giudice.

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PENALE
Garanzie di liberta' difensore: si estendono anche a perquisizione e sequestro nei confronti del legale indagato
Corte di Cassazione (sentenza 25 novembre 2022, n. 44892)

Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso l’ordinanza con cui il tribunale, in accoglimento dell’istanza di riesame proposta da un avvocato, aveva annullato il decreto di perquisizione e conseguente sequestro eseguito dal PM presso lo studio legale, ritenendo che le garanzie previste dall’art. 103, c.p.p., trovassero applicazione anche nei confronti del legale indagato, la Corte di Cassazione – nel disattendere la tesi del PM che aveva proposto ricorso per cassazione, sostenendo invece che detta interpretazione dovesse essere considerata erronea, riconoscendo nella sostanza la sola possibilità di sequestrare carte e documenti che costituiscono corpo di reato anche se il legale risulti sottoposto ad indagini, ponendosi in contrasto con gli artt. 3 e 112 Cost., fornendo uno scudo a chi abbia in animo di delinquere - ha invece affermato il principio secondo cui le speciali garanzie di liberta' del difensore previste dall'art. 103 c.p.p., non riguardano solo il difensore dell'indagato o dell'imputato nel procedimento in cui sorge la necessita' di svolgere attività di ispezione, perquisizione o sequestro, ma vanno osservate in tutti i casi in cui tali atti vengano eseguiti nello studio di un professionista iscritto all'albo degli avvocati, che abbia assunto la difesa di qualsiasi assistito, sia nel procedimento «de quo» che in altro procedimento, anche del tutto estraneo rispetto a quello in cui l'attività di ricerca, perquisizione e sequestro venga compiuta, atteso che non si tratta di privilegi di categoria, finalizzati alla «tutela» della dignità dei suoi appartenenti, ma del riflesso dell'inviolabilità del diritto di difesa, come diritto fondamentale della persona garantito dall'art. 24 della Costituzione.

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Questione processuale trattata - Unico motivo di definizione della lite - Liquidazione - Criteri
ordinanza 35557, sezione Sesta – 3 del 06-12-2022 (D.m. 10.03.2014, N. 55, art. 5)

La questione processuale trattata e unico motivo di definizione della lite, in quanto di valore indeterminabile determini la lievitazione dei parametri da applicare per la liquidazione dei compensi verso importi significativamente superiori a quelli cui il tema sostanziale della controversia avrebbe imposto di rapportare la liquidazione delle spese. In tal caso è il valore della causa a doversi riguardare quale limite della liquidazione in ossequio a quel medesimo criterio di effettività, correlato agli «interessi perseguiti dalle parti».

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DIFENSORI
Oggetto: MANDATO ALLE LITI (PROCURA) - Contratto di patrocinio - Pubblica amministrazione - Conferimento della procura alle liti - Esercizio della rappresentanza giudiziale mediante atti difensivi sottoscritti - Configurabilità del requisito della forma scritta “ad substantiam” - Contratto di patrocinio legale - Fondamento
ordinanza 35835, sezione Seconda del 06-12-2022 (C.p.c. art. 83 ) (R.d.l. 18.11.1923, n. 2440, art. 16, 17)

In relazione al requisito della forma scritta “ad substantiam” per i contratti della pubblica amministrazione, tale requisito è soddisfatto, nel contratto di patrocinio, con il rilascio al difensore della procura alle liti, atteso che l’esercizio della rappresentanza giudiziale tramite la redazione e la sottoscrizione dell’atto difensivo perfeziona, mediante l’incontro di volontà fra le parti, l’accordo contrattuale in forma scritta, rendendo così possibile l’identificazione del contenuto negoziale e lo svolgimento dei controlli da parte dell’autorità tutoria.

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Contratto d’opera professionale - Avvocato - Mediazione civile facoltativa - Possibilità di ricorrere alla mediazione - Obbligo di informativa al cliente - Inadempimento - Nullità - Sussiste
ordinanza 35971, sezione Seconda del 07-12-2022 (D.Lgs. 04.03.2010 n. 28, art. 4, 5)

Deve ritenersi nullo il contratto d’opera intervenuto fra l’avvocato e l’assistito per il mancato assolvimento del primo al dovere di informare il secondo della possibilità di avvalersi del procedimento di mediazione facoltativa, dovendosi ritenere ritenuto inadempiuto l’obbligo dal momento che il documento contenente l’informativa al cliente non può identificarsi con la procura “ad litem”, dalla quale si distingue per oggetto e funzione.

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Processo telematico - Deposito dell’atto - Ricevuta di avvenuta consegna - Perfezionamento - Sussiste
ordinanza 36542, sezione Seconda del 14-12-2022 (D.l. 18.10.2012, n. 179, art. 16 bis) (L. 24.12.2012, n. 228, art. 1) (D.l. 24.06.2014, n. 90, art. 51)

In tema di processo telematico deve ritenersi che la funzione della terza e della quarta ricevuta trasmesse via Pec - riguardanti, rispettivamente, l’esito dei controlli automatici e di quelli manuali effettuati dalla cancelleria dell’ufficio giudiziario - è eterogenea rispetto alla funzione delle prime due, poiché da tali controlli non dipende la perfezione dell’effetto giuridico di deposito dell’atto, ma solo il caricamento di esso nel fascicolo telematico e la sua visibilità in favore delle altre parti del processo: ne deriva che l’eventuale esito negativo dei successivi controlli telematici e manuali non fa venir meno tale effetto, ma determina, al più, la necessità di rinnovare la trasmissione delle buste telematiche contenenti l’atto stesso o i suoi allegati.

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Avvocati - Giudizio di revocatoria - Spese - Sullo scaglione del credito azionato.
ordinanza 36586, sezione Sesta – 3 del 14-12-2022

Nell’ambito di un giudizio sulla revocatoria, le spese legali devono essere calcolate seguendo lo scaglione del credito azionato.

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Avvocati - Compenso professionale - Imputato ammesso al gratuito patrocinio - Udienze successive alla prima - Entrambe relative alla fase decisoria - Doppio compenso - Liquidazione - Esclusione.
ordinanza 36509, sezione Sesta - 2 del 14-12-2022

In tema di spese di giudizio, l’avvocato di un imputato ammesso al gratuito patrocinio non ha diritto al doppio compenso se le due udienze attengono alla fase decisoria. L’onorario, infatti, deve essere liquidato per fasi e non per singole attività anche in ambito penale.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Deontologia - Illecito disciplinare - Scritto difensivo - Espressione offensiva - Rivolta a un magistrato - Concorso di norme - Violazioni - Sussiste
sentenza 36660, sezione Unite del 14-12-2022 (C.d.f. art. 52, 53)

In tema di illecito disciplinare dell’avvocato può affermarsi che mentre l’articolo 53 Cdf delimita l’ambito etico nel quale devono estrinsecarsi i rapporti fra avvocati e magistrati, richiamando, al riguardo, i principi generali della pari dignità e del reciproco rispetto, l’art. 52, individua una specifica violazione dei canoni comportamentali, che potrebbe essere commessa per il tramite della redazione di atti processuali e comunque nell'esercizio dell’attività professionale, operando quindi a tutela del decoro e della dignità della stessa professione, dovendosi quindi reputare che l’utilizzo delle «espressioni sconvenienti ed offensive negli scritti in giudizio» ben può comportare la violazione di entrambe le norme.

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Circonvenzione di persone incapaci - Natura giuridica - Reato di pericolo - Momento consumativo - Fattispecie.
sentenza 47473, sezione Seconda del 15-12-2022 (C.p. art. 643)

Il reato di circonvenzione di incapace ha natura di reato di pericolo e si consuma nel momento in cui viene compiuto l’atto idoneo a procurare un qualsiasi effetto giuridico dannoso per la persona offesa o per altri: ne consegue che deve essere assolto perché il fatto non sussiste l’avvocato che induce l’anziano a farsi rilasciare le procure finalizzate a chiedere la revoca e la sostituzione dell’amministratore di sostegno laddove il presunto “pericolo” di danno si profila insussistente nella misura in cui l’azione in ipotesi pregiudizievole, ovvero la revoca dell’amministratore di sostegno, non dipende dai ricorrenti, ma dall’autorità giudiziaria, che nella specie ha rigettato la richiesta di revoca.

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PROCEDURA CIVILE
È tempestiva l’iscrizione a ruolo anche se la quarta PEC è rifiutata
Cassazione con ordinanza 14 dicembre 2022, n. 36542.

La funzione della terza e della quarta ricevuta trasmesse via PEC - riguardanti, rispettivamente, l'esito dei controlli automatici e di quelli manuali effettuati dalla cancelleria dell'ufficio giudiziario - è eterogenea rispetto alla funzione delle prime due, poiché da tali controlli non dipende la perfezione dell'effetto giuridico di deposito dell'atto, ma solo il caricamento di esso nel fascicolo telematico e la sua visibilità in favore delle altre parti del processo. Ne deriva che l'eventuale esito negativo dei successivi controlli telematici e manuali non fa venir meno tale effetto, ma determina, al più, la necessità di rinnovare la trasmissione delle buste telematiche contenenti l'atto stesso o i suoi allegati.

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Ricorso - Da difensore senza nomina - Presenza a tutte le udienze - Rilevanza - Sussiste.
sentenza 47829, sezione Terza Penale del 19-12-2022 (C.p.p. art. 96)

È nullo il ricorso presentato da un difensore privo della nomina formale e ciò anche se è presente a tutte le udienze. Tale condotta, infatti, non è un atto necessariamente riconducibile alla volontà di farsi assistere.

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Avvocati - Spese - Legate all’esito della causa - Limiti.
ordinanza 37164, sezione Lavoro del 19-12-2022

Le spese sono legate all’esito della lite soltanto nel caso in cui venga capovolto il primo verdetto.

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Avvocati - Compensi professionali - Procedimento - Precisazione delle conclusioni - Delega al singolo giudice - Ammissibilità - Esclusione - Decisione collegiale - Necessità.
ordinanza 37292, sezione Sesta - 2 del 20-12-2022

In tema di onorari professionali degli avvocati, il collegio che decide sui compensi deve essere lo stesso di fronte a cui sono precisate le conclusioni. Il presidente, infatti, può delegare a uno dei componenti solo l’assunzione di mezzi istruttori.

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Avvocati - Sanzione - Sospensione per conflitto di interessi - Limiti.
sentenza 37406, sezione Unite Civili del 21-12-2022

La sanzione disciplinare a carico dell’avvocato dev’essere ridotta se il Cnf ha archiviato le stesse accuse, in questo caso conflitto di interessi, per i colleghi di studio.

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Parte vittoriosa - Comportamento che ritarda l’evasione della pratica - Compensazione delle spese di lite - Ammissibilità - Motivi.
ordinanza 273, sezione Sesta - L del 09-01-2023

In materia processuale, il giudice può compensare le spese di lite se è la parte vittoriosa che ritarda l’evasione della pratica. Un diverso e più collaborativo comportamento del titolare del diritto avrebbe infatti potuto evitare il radicarsi del contenzioso o incidere sensibilmente sui suoi tempi.

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Corte di
giustizia europea nella sentenza C-395/21, pubblicata il 12 gennaio 2023 dalla quarta sezione.

Se il contratto per la prestazione di servizi legali che lo lega al consumatore fissa il prezzo secondo il principio della tariffa oraria, senza contenere altre precisazioni, la clausola risulta abusiva in quanto non soddisfa l’obbligo di chiarezza e comprensibilità: sono necessarie indicazioni che consentano al cliente di valutare il costo approssimativo delle prestazioni. E dunque il giudice può ripristinare la situazione in cui il consumatore si sarebbe trovato senza la clausola abusiva, lasciando il professionista senza compenso per i servizi forniti.

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Associazione professionale - Professionista - Creditore del professionista - Credito del professionista verso i clienti - Obbligo di versamento dei compensi all’associazione professionale - Pignoramento presso terzi - Sussiste
ordinanza 756, sezione Terza del 12-01-2023 (C.c. art. 2222, 2229, 2232, 2397, 1188, 1362)

È solo la cessione del credito, e non la mera delega all’incasso, che priva il creditore di tale sua qualità. Pertanto il creditore di un professionista può pignorare i compensi a questi dovuti dai suoi clienti nelle forme del pignoramento presso terzi, a nulla rilevando che quel professionista abbia delegato altri all’incasso, oppure si sia obbligato, nei confronti dell’associazione professionale cui appartiene, a riversare in un fondo comune i proventi della propria attività professionale

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Avvocati - Onorari professionali - Delibera di convezione adottata da una società - Mancata accettazione del legale - Limitazione del compenso - Esclusione.
sentenza 717, sezione Seconda del 12-01-2023

In tema di onorari professionali di avvocato, non basta una delibera di convenzione adottata dalla società per limitare il compenso del professionista. L’atto dell’ente, infatti, ha natura interna e vale come proposta contrattuale ma non vincola il legale in assenza di accettazione scritta.

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PENALE
Valida la richiesta di trattazione orale trasmessa via PEC allegando un file word anziché pdf
Corte di Cassazione penale, Sez. V, sentenza 11 gennaio 2023, n. 700

Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d’appello aveva confermato la decisione di primo grado, quanto all'affermazione di responsabilità di due soggetti, in relazione al reato di lesioni aggravate loro contestato come commesso, in concorso con un minore, in danno della persona offesa, la Corte – nell’accogliere la tesi difensiva secondo cui erroneamente la Corte d’appello aveva ritenuto irrituale la richiesta di discussione orale presentata con PEC, in quanto contenuta in file word anziché in file pdf - ha affermato il principio secondo cui, in assenza di una previsione sanzionatoria, l’inammissibilità della richiesta finisce per tradursi in un formalismo del tutto avulso dalle esigenze di certezza cui la normativa tecnica è preordinata.

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PENALE
La qualifica di avvocato non e' sufficiente per imporgli una misura cautelare
Cassazione, sentenza 12 gennaio 2023, n. 870

In tema di misure cautelari, la misura dell'interdizione temporanea dall'esercizio della professione forense, se può costituire la precondizione che consente di commettere reati, non e' tuttavia un elemento da solo sufficiente, in assenza di ulteriori indicatori di un attuale pericolo di ricaduta nel crimine, per imporre la misura cautelare, trattandosi, in se´, di un'attività pienamente lecita che può essere sì strumentalizzata, ma che può esplicitarsi anche con modalità legittime laddove non emerga aliunde il rischio di ulteriori comportamenti penalmente rilevanti.

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Ricorso in appello - Atto nativo digitale - Notificazione a mezzo posta elettronica certificata - Allegati - Attestazione di consegna Allegazione al fascicolo processuale mediante modalità telematica - Attestazione di conformità all’originale - Non sussiste
ordinanza 981, sezione Sesta del 16-01-2023 (D.Lgs. 07.03.2005, n. 82, art. 23 ) (L. 21.01.1994, n. 53, art. 9)

Quando la produzione di un atto, nativo digitale, quale la notificazione a mezzo Pec del ricorso in appello, degli allegati e dell’attestazione di consegna, avvenga in giudizio tramite l’allegazione al fascicolo processuale mediante modalità telematica, non è richiesta l’attestazione di conformità all’originale dell’atto prodotto da parte del difensore, laddove il deposito telematico di un documento telematico, secondo le previsioni dell’ordinamento vigente, non richiede attestazione di conformità da parte del difensore che lo produce.

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Gravi eccezionali ragioni - Ragioni illogiche - Violazione di legge - Sussiste
ordinanza 336, sezione Terza del 10-01-2023 (C.p.c. art. 92)

In tema di spese giudiziali le gravi ed eccezionali ragioni esplicitamente indicate nella motivazione per giustificare la compensazione totale o parziale non possano essere illogiche o erronee, altrimenti configurandosi il vizio di violazione di legge, denunciabile in sede di legittimità.

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La nota spese inviata dall'avvocato non è vincolante per il professionista che ne può spedire una di importo molto superiore se il cliente non l'ha accettata.
sentenza 1346, sezione Prima, del 21-01-2013 (C.p.c. art. 10, 17)

Il compenso dell'avvocato che ha curato l'opposizione alla sentenza dichiarativa del fallimento non va commisurato al passivo ma va calcolato sulla base del tipo di attività svolta. Ciò anche in caso di revoca del concordato preventivo. Infatti ai fini della liquidazione dei diritti e degli onorari spettanti al difensore in sede di opposizione alla sentenza dichiarativa di fallimento, il valore della causa, da determinarsi sulla base della domanda ex art. 10 cod. proc. civ., non va desunto dall'entità del passivo, non essendo applicabile in via analogica l'art. 17 cod. proc. civ. Riguardante esclusivamente i giudizi di opposizione a esecuzione forzata, ma deve considerarsi indeterminabile, atteso che la pronuncia richiesta è di revoca del fallimento e l'oggetto del giudizio, relativo all'accertamento dell'insolvenza, si fonda sulla comparazione tra i debiti dell'imprenditore e i mezzi finanziari a sua disposizione senza investire la delimitazione quantitativa del dissesto, riservata al subprocedimento di verificazione.

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Cass. sentenza 1487, sezione Seconda, del 22-01-2013 (R.d.l. 27.12.1993, art. 68, n. 1578) (L. 22.01.1934, n. 36)

In base all’articolo 68 del Rdl 1578/33, modificato dalla legge 22 gennaio 1934, tutte le parti, le quali abbiano transatto una vertenza giudiziaria, sono tenute solidalmente al pagamento degli onorari, dovendosi ritenere detta norma diretta ad evitare intese tra le parti indirizzate ad eludere il giusto compenso e il rimborso delle spese ai loro difensori, dovendosi anche ricordare che l’avvocato-ingiungente nel giudizio di opposizione risulta onerato della prova del fatto costitutivo della sua pretesa rappresentato dall’accordo transattivo.

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Cass. sentenza 1567, sezione Lavoro, del 23-01-2013 (L. 12.06.1990, n. 146, art. 2)

Il difensore che aderisca all'astensione collettiva dalle udienze legittimamente deliberata ha il diritto di ottenere un differimento della trattazione di causa purché tale adesione sia portata a conoscenza dell'Ufficio giudiziario e sempre che non si tratti di una delle controversie di cui agli articoli 4 e 5 della regolamentazione contenuta nella delibera n. 02/137 della Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

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Cass. sentenza 1855, sezione Seconda, del 28-01-2013 (C.p.c. art. 113)

Laddove la censura sia sostanzialmente incentrata sulla violazione delle disposizioni tariffarie in materia di onorari di avvocato deve ritenersi inammissibile il ricorso per cassazione avverso la pronuncia equitativa del Giudice di Pace per violazione di tali disposizioni, atteso che le norme processuali con le quali sono fissati gli onorari di avvocato e di procuratore non sono includibili tra le norme processuali al cui rispetto è tenuto il giudice di pace, dovendosi inoltre considerare che sarebbe incongruo ritenere che il giudice di pace debba decidere secondo equità la controversia giudiziale e non possa poi regolarsi secondo equità anche nella quantificazione delle spese processuali relative allo stesso processo.

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Cass. sentenza 1715, sezione Unite, del 24-01-2013

La gastroenterite acuta e regolarmente certificata da un medico non è legittimo impedimento per il legale chiamato a difendersi in un giudizio disciplinare.

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Cass. sentenza 2131, sezione Sesta - 5, del 29-01-2013 (D.lgs. 15.12.1997, n. 446, art. 3)

I costi sostenuti dal professionista per le consulenze, anche se altissimi, non condannano al pagamento dell’Irap. Infatti il ricorso al lavoro altrui può determinare l'assoggettamento ad Irap dell'attività professionale solo quando questo lavoro viene inserito nella struttura organizzativa cui è a capo il professionista.

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Compensi avvocati: l’opposizione a D.I. è valida anche se proposta con citazione
Cassazione, ordinanza n. 8045 del 21 marzo 2023.

Nel caso di giudizio di opposizione avverso decreto ingiuntivo in materia di liquidazione degli onorari e dei diritti di avvocato, regolato dall’
art. 14 del d.lgs. n. 150/2011 vigente ratione temporis, pur trattandosi di controversia in ordine alla quale la domanda va proposta nelle forme del ricorso, qualora, al contrario, essa sia introdotta con atto avente la forma della citazione, il giudizio è correttamente instaurato ove quest’ultima sia stata notificata tempestivamente, producendo gli effetti sostanziali e processuali che le sono propri.

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Compensi liquidati sotto i parametri - Motivazione ad hoc - Necessità.
ordinanza 1788, sezione Sesta - T del 20-01-2023

In materia processuale, le spese di giudizio sono liquidabili sotto i parametri medi solo in presenza di una motivazione ad hoc. Il giudice infatti è tenuto a giustificare uno scostamento apprezzabile indicando i criteri utilizzati.

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Contratto d’opera intellettuale - Proposta conciliativa - Importo - Natura omnicomprensiva - Interpretazione secondo buona fede - Pagamento dell’importo al netto - Sussiste
ordinanza 1978, sezione Seconda del 23-01-2023 (C.c. art. 1366, 1375)

In tema di compenso per la prestazione fornita dal professionista, laddove le parti aderiscono alla proposta conciliativa del giudice a comporre bonariamente la vertenza con il pagamento di una somma di natura omnicomprensiva, deve ritenersi che aderendo ad un’interpretazione secondo buona fede, detta transazione si riferisca al pagamento di un importo effettivo o “al netto”, su cui non possono esservi decurtazioni di sorta, mai oggetto di pattuizione, dovendosi interpretare la la natura onnicomprensiva nel senso che non sarebbe spettato alcun ulteriore accessorio in favore dell’avente diritto, che comunque avrebbe ricevuto, in ragione del perfezionamento dell’accordo transattivo, una somma effettivamente corrispondente a quella stabilita.

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Avvocati - Onorari - Richiesta di pagamento - Eccezione di prescrizione presuntiva - Solo per alcune delle prestazioni del legale - Ammissibilità.
ordinanza 1902, sezione Seconda del 23-01-2023

In tema di onorari professionali di avvocato, il cliente a cui viene chiesto il pagamento può eccepire la prescrizione presuntiva anche su alcune soltanto delle prestazioni del legale. È irrilevante quindi che per altri procedimenti autonomi abbia precisato di non aver pagato per mancata quantificazione del difensore.

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ONORARI - PRESTAZIONI PROFESSIONALI - Difetto di liquidazione giudiziale del compenso - Domanda di ammissione al passivo del cliente - Interessi moratori - Sussistenza - Condizioni - Decorrenza
ordinanza 2337, sezione Sesta - 1 del 25-01-2023 (C.c. art. 1224, 2233) (R.d. 16.03.1942, n. 267, art. 93, 94, 95, 96, 97) (D.Lgs. 09.10.2002, n. 231, art. 1, 2, 4, 5) (D.Lgs. 01.09.2011, n. 150, art. 14)

Nel caso di richiesta avente ad oggetto il pagamento di compensi per prestazioni professionali rese dall’esercente la professione forense, gli interessi di cui all’articolo 1224 Cc competono a far data dalla messa in mora, coincidente con la data della proposizione della domanda giudiziale ovvero con la richiesta stragiudiziale di adempimento, e non anche dalla successiva data in cui intervenga la liquidazione da parte del giudice.

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La notifica a mezzo PEC dell’appello telematico non richiede l’attestazione di conformità
Cassazione con ordinanza del 16 gennaio 2023, n. 981.

Quando la produzione di un atto, nativo digitale, quale la notificazione a mezzo Pec del ricorso in appello, degli allegati e dell'attestazione di consegna, avvenga in giudizio tramite l'allegazione al fascicolo processuale mediante modalità telematica, non è richiesta l'attestazione di conformità all'originale dell'atto prodotto da parte del difensore.

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Accoglimento integrale della domanda di merito - Istanza di condanna per lite temeraria - Pretesa meramente accessoria - Rigetto - Soccombenza reciproca - Esclusione - Conseguenze - Condanna alle spese della parte soccombente
sentenza 333, sezione Terza del 10-01-2023 (C.p.c. art. 92, 96)

In caso di rigetto della domanda di lite temeraria ex articolo 96 Cpc, a fronte dell’integrale accoglimento di quella di merito proposta dalla stessa parte, non si configura un’ipotesi di parziale e reciproca soccombenza, sicché non può essere disposta la compensazione delle spese di giudizio ai sensi dell’articolo 92 Cpc.

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Deposito atto telematico - Errore fatale - Conseguenze - Rinnovazione per rimessione in termini - Ammissibilità - Condizioni - Sanatoria per raggiungimento dello scopo - Configurabilità
Cassazione civile, sez. VI, 05 Gennaio 2023, n. 238. Pres. Di Paolantonio. Est. Bellè.

In tema di deposito telematico di un atto processuale, la presenza, all'esito dei controlli della cancelleria, di un "errore fatale" che, non imputandosi necessariamente a colpa del mittente, esprime soltanto l'impossibilità del sistema di caricare l'atto nel fascicolo telematico, impedendo al cancelliere l'accettazione del deposito, oltre a consentirne l'eventuale rinnovazione con rimessione in termini, non determina effetti invalidanti, quando vi sia il pieno raggiungimento dello scopo, ai sensi dell'art. 156, comma 3, c.p.c.. (massima ufficiale)

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Appello - Riforma parziale della pronuncia di primo grado - Nuova pronuncia sulle spese da parte del giudice dell’impugnazione - Ammissibilità - Condizioni - Limiti - Fattipecie
ordinanza 2697, sezione Seconda del 30-01-2023 (C.p.c. art. 91, 92, 336)

Deve ritenersi che, anche in ragione dell’operare del cosiddetto “effetto espansivo interno” di cui all’articolo 336, comma primo, Cpc, l’accoglimento parziale del gravame della parte vittoriosa in cui favore il giudice di primo grado abbia emesso condanna alla rifusione delle spese di lite non comporti, in difetto d’impugnazione sul punto, la caducazione di tale condanna, sicché la preclusione nascente dal giudicato impedisce al giudice dell’impugnazione di modificare la pronuncia sulle spese della precedente fase di merito, qualora egli abbia valutato la complessiva situazione sostanziale in senso più favorevole alla parte vittoriosa in primo grado.

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CASSAZIONE PENALE
Oggetto: Legittimo impedimento a comparire - Differimento dell’orario di trattazione - Impossibilità non assoluta a comparire - Difficoltà superabile con l’ordinaria diligenza - Non sussiste
sentenza 3947, sezione Sesta del 30-01-2023 (C.p.p. art. 420)

Deve essere escluso l’obbligo di rinviare l’udienza o di differire l’orario della trattazione laddove il legittimo impedimento del difensore è configurato dall’impossibilità assoluta a comparire non potendo il legale limitarsi a rappresentare un possibile ritardo, dettato dalla necessità di raggiungere l’ufficio giudiziario da un’altra città, dal momento che la situazione prospettata può essere superata con accorgimenti che non esorbitano l’ordinaria diligenza, ad esempio nella scelta dell’orario di partenza.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Onorari professionali - Attività stragiudiziale - Redazione di un contratto - Mancata sottoscrizione delle parti - Diritto del legale al compenso - Sussistenza.
ordinanza 2788, sezione Seconda del 31-01-2023

In tema di onorari professionali, l’avvocato ha diritto a percepire il compenso per la redazione di un contratto anche se le parti non lo stipulano. Al legale, infatti, deve essere riconosciuto il pagamento di tutta l’attività stragiudiziale svolta per il cliente e idonea a conseguire il risultato programmato.

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CASSAZIONE PENALE
CONTENZIOSO - PARTE CIVILE, RESPONSABILE CIVILE E CIVILMENTE OBBLIGATO PER LA PENA PECUNIARIA
Oggetto: Impugnazione per i soli interessi civili - Non inammissibile - Rinvio per la prosecuzione - Al giudice o alla sezione civile competente - Applicabilità all’impugnazione di sentenze emesse prima del 30 dicembre 2022 - Non sussiste
sentenza 3990, sezione Quinta del 31-01-2023 (C.p.p. art. 573 ) (D.Lgs. 10.10.2022, n.150, art. 33, 99 bis)

Deve ritenersi che la norma all’articolo 573, comma 1-bis, Cpp, introdotta dall’articolo 33, comma primo, lettera a), numero 2, del decreto legislativo 150/22 - secondo cui «quando la sentenza è impugnata per i soli interessi civili, il giudice d’appello e la Corte di cassazione, se l’impugnazione non è inammissibile, rinviano per la prosecuzione, rispettivamente, al giudice o alla sezione civile competente, che decide sulle questioni civili utilizzando le prove acquisite nel processo penale e quelle eventualmente acquisite nel giudizio civile» - non possa essere applicata a vicende processuali anteriori all’entrata in vigore del decreto legislativo 150/22, ossia all’impugnazione di sentenze emesse prima del 30 dicembre 2022, quando ai sensi dell’articolo 99 bis del decreto legislativo 150/22 è entrata in vigore la normativa che si esamina, atteso il carattere sostanziale e non meramente formale dell’esigenza di protezione del diritto di difesa.

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Avvocati - Onorari professionali - Liquidazione - Parametri vigenti al momento dello svolgimento dell’attività - Applicazione - Liquidazione successiva - Nuovi parametri - Applicabilità - Esclusione.
ordinanza 3042, sezione Seconda del 01-02-2023

I compensi di avvocato restano ancorati ai parametri vigenti al momento dello svolgimento dell’attività anche se liquidati in epoca successiva sotto l’egida di nuove tariffe. Una diversa conclusione, infatti, si tradurrebbe in una vera e propria applicazione retroattiva delle tariffe non consentita.

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Professionista - Diritto al compenso - Titolo - Conferimento dell’incarico - Prova per presunzioni - Sussiste.
ordinanza 3043, sezione Seconda del 01-02-2023

Il rapporto di prestazione d’opera professionale, la cui esecuzione sia dedotta dal professionista come titolo del diritto al compenso, postula l’avvenuto conferimento del relativo incarico in qualsiasi forma idonea a manifestare inequivocabilmente la volontà di avvalersi della sua attività e della sua opera da parte del cliente convenuto per il pagamento di detto compenso. La prova dell’avvenuto conferimento dell’incarico può essere data dall’attore con ogni mezzo istruttorio, anche per presunzioni, mentre compete al giudice di merito valutare se, nel caso concreto, questa prova possa o meno ritenersi fornita, sottraendosi il risultato del relativo accertamento, se adeguatamente e coerentemente motivato, al sindacato di legittimità.

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GIUDIZIO DI DISCIPLINARE - Provvedimento irrogativo di sanzione - Impugnazione - Riduzione in autotutela - Mancata impugnazione - Cessata materia del contendere - Non sussiste
sentenza 3138, sezione Seconda del 02-02-2023

In materia di responsabilità disciplinare dei professionisti, il provvedimento di riduzione della sanzione disciplinare, adottato in via di autotutela, che non si accompagni ad una nuova ed autonoma valutazione dei presupposti dell’illecito non costituisce un nuovo atto impositivo della sanzione ma costituisce una mera rettifica del precedente con la conseguenza che, ove l’impugnazione dell’atto originario abbia investito l’elemento oggettivo e soggettivo dell’illecito, il provvedimento sopravvenuto non determina la cessazione della materia del contendere.

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Avvocati - Responsabilità professionale - Violazione del dovere di diligenza - Risarcimento del danno - Condanna - Assoluzione dall’accusa di patrocinio infedele - Irrilevanza.
ordinanza 3822, sezione Seconda del 08-02-2023

In tema di responsabilità professionale, l’avvocato può essere condannato a risarcire il cliente anche se è stato assolto dall’accusa di patrocinio infedele. La responsabilità professionale, infatti, può essere riconosciuta in ambito civile per violazione del dovere di diligenza.

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Condominio convenuto in giudizio dal creditore - Procura alle liti - Conferita in termini ampi ed omnicomprensivi - Difensore - Chiamata dei condomini morosi - Sussiste
ordinanza 3830, sezione Seconda del 08-02-2023 (C.c. art. 1176)

La chiamata in causa dei condomini morosi da parte dell’avvocato del condominio convenuto da un terzo creditore, operata in forza della procura alla liti conferitai dall’amministratore in termini ampi ed omnicomprensivi (nella specie, con “ogni facoltà di legge”, si legge nella sentenza impugnata), non può affatto definirsi contraria alla diligenza imposta dall'art. 1176, comma 2, c.c., ovvero attività professionale totalmente inutile ex ante e che abbia impedito al cliente di conseguire un esito della lite altrimenti ottenibile, e che perciò non possa attribuirgli alcun diritto al compenso, né può intendersi quale condotta di per sé foriera di responsabilità nei confronti del cliente stesso. Tale strategia difensiva è anzi conforme alle conclusioni raggiunte da un’interpretazione giurisprudenziale assai risalente nel tempo, quanto meno in ordine all’affermazione che la procura alle liti conferisce al difensore del convenuto il potere di chiamare in causa un terzo, quale esclusivo o quantomeno concorrente responsabile di quanto dedotto dall‘attore, onde sollevare il convenuto stesso dall’eventuale soccombenza nei confronti di parte attrice.

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IMPUGNAZIONI
Oggetto: Emergenza epidemiologica da Covid-19 - Processo penale telematico - Atto d’impugnazione - Atto non nativo digitale - Dotato di firma digitale - Inammissibilità - Non sussiste
sentenza 5744, sezione Terza del 10-02-2023 (D.l. 28.10.2020, n. 137, art. 24)

Deve essere escluda nel sistema del deposito degli atti giudiziari penali nella legislazione dell’emergenza del decreto legge 137/20 che ha introdotto un principio di processo penale telematico deve escludersi l’inammissibilità dell’atto di impugnazione che pure non è nativo digitale ma frutto di una scansione di immagine sulla quale è stata poi apposta la firma digitale laddove la norma ex articolo 24, comma 6 sexies, del decreto legge 137/20 non risulta violata dal momento che l’atto è effettivamente sottoscritto con firma digitale mentre non si rinviene nella disposizione la sanzione della prescrizione del decreto del direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del ministero della Giustizia che prevede che il documento sia nativo digitale, ovvero che non debba passare attraverso il passaggio intermedio della scansione di una immagine.

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Ricorso per cassazione - Principi di chiarezza e sintesi espositiva - Violazione - Inammissibilità del ricorso - Fondamento - Fattispecie
sentenza 4300, sezione Terza del 13-02-2023 (C.p.c. art. 360, 366)

Il mancato rispetto del dovere di chiarezza e sinteticità espositiva degli atti processuali che, fissato dall’articolo 3, secondo comma 2, Cpa, esprime tuttavia un principio generale del diritto processuale, destinato a operare anche nel processo civile, espone il ricorrente al rischio di una declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione, non già per l’irragionevole estensione del ricorso (la quale non è normativamente sanzionata), ma in quanto pregiudica l'adeguata intellegìbllità delle questioni, qualora renda effettivamente oscura l’esposizione dei fatti di causa e così confuse le censure mosse alla sentenza gravata, ridondando nella violazione delle prescrizioni di cui ai numeri 3 e 4 dell’articolo 366 Cpc, assistite - queste sì - da una sanzione testuale di inammissibilità.

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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Compenso - Inadempimento del cliente - Rivalutazione - Prova del maggior danno - Necessità.
sentenza 4342, sezione Seconda del 13-02-2023

Il compenso dell’avvocato è soggetto a rivalutazione solo se il legale prova il maggior danno. Non basta pertanto l’inadempimento del cliente per trasformare la pretesa del professionista in credito di valore

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La fase decisionale va liquidata, anche in assenza di conclusionali e repliche
Cassazione ordinanza 20 febbraio 2023, n. 5289.

L’attività di precisazione delle conclusioni e l’esame del provvedimento conclusivo del giudizio rientrano nella fase decisionale e vanno, pertanto, liquidate, quantunque non vi sia stato il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica.

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Procura speciale - Rilascio in data successiva alla sentenza impugnata - Necessità - Fondamento - Procura rilasciata mediante scrittura privata autenticata anteriore alla sentenza impugnata - Ricorso per cassazione proposto in forza di tale atto - Inammissibilità
Cassazione civile, sez. III, 10 Febbraio 2023, n. 4234. Pres. Travaglino. Est. Scoditti.

La procura per il ricorso per cassazione ha carattere speciale ed è valida solo se rilasciata in data successiva alla sentenza impugnata, attesa l'esigenza di assicurare, in modo giuridicamente certo, la riferibilità dell'attività svolta dal difensore al titolare della posizione sostanziale controversa, con la conseguenza che è inammissibile il ricorso la cui procura sia stata rilasciata al difensore mediante scrittura privata autenticata recante una data anteriore a quella della sentenza impugnata. (massima ufficiale)

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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Compenso del difensore - Comparse conclusionali e memorie di replica - Mancato deposito - Fase decisionale - Liquidazione - Necessità - Sussiste
ordinanza 5289, sezione Sesta -2 del 20-02-2023 (D.m. 10.03.2014, n. 55, art. 4)

Ai fini del riconoscimento dei compensi per la fase decisionale rientrano le seguenti attività: le precisazioni delle conclusioni e l’esame di quelle delle altre parti; le memorie, illustrative o conclusionali anche in replica, compreso il loro deposito ed esame; la discussione orale, sia in camera di consiglio che in udienza pubblica; le note illustrative accessorie a quest’ultima; la redazione e il deposito delle note spese; l’esame e la registrazione o pubblicazione del provvedimento conclusivo del giudizio, comprese le richieste di copie al cancelliere, il ritiro del fascicolo; l’iscrizione di ipoteca giudiziale del provvedimento conclusivo stesso. Ne consegue che l’attività di precisazione delle conclusioni e l’esame del provvedimento conclusivo del giudizio rientrano nella fase decisionale, quantunque non vi sia stato il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica.

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